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Appello contro l'obbligo digitale

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La difesa dei beni pubblici (acqua, energia, beni naturali) comprende ora anche la comunicazione digitale globale, i nostri dati personali, la nostra privacy.

Il ruolo del Garante per la Privacy è reso ridicolo da una prassi di prelievo incondizionato di dati ormai evidente a tutti.

La digitalizzazione è una risorsa ma può mettere seriamente a rischio la libertà ed i diritti di tutt*, vedi il recente proposito di manipolare da remoto le utenze elettriche.

*Identità e connessione digitale non dovrebbero essere un obbligo né esplicito né implicito: va evitato il divario digitale a danno di anziani, disabili e di tutt* coloro che non si dotano, a proprie spese, di strumenti elettronici aggiornati .

 

Per questo vi chiediamo di discutere con noi questi 11 punti per sensibilizzare associazioni, sindacati e movimenti a prendere posizione sul tema.

  • -dare sempre una alternativa non digitale ai sistemi di identificazione richiesti per la vita quotidiana (CIE, SPID, uso delle App): nella Pubblica Amministrazione, in  banche, fatturazioni, contratti, fascicolo sanitario;
  • -abolire l’obbligo di consegna di dati biometrici non necessari (impronte digitali nella CIE, nella App bancarie, foto del viso, scanner biometrici al lavoro), e prevedere SEMPRE un’alternativa non penalizzante (per esempio: doppia autenticazione con SMS);
  • proporre alternative di autenticazione online alle app basate e distribuite da sistemi proprietari come Google Playstore e Apple Appstore (per esempio: doppia autenticazione con SMS);
  • proporre alternative ai sistemi operativi , di e-mailing, e di storage proprietari: a scuola, nel lavoro, nella amministrazioni pubbliche, per tutelare dati personali e libertà di gestione;
  • -informare e disincentivare la dipendenza da cellulare, videogiochi, e metaverso, attraverso campagne pubbliche;
  • -limitare il potere digitale delle Major (motori di ricerca ad algoritmo pubblico e trasparente, obbligo di trasparenza in ambito di ricerca sulla I.A.;
  • -garantire ai cittadini l’accesso ai dati sulla sorveglianza e limitarla (posizione e uso delle videocamere, trasparenza sull’uso dei dati biometrici, come il riconoscimento facciale;
  • -limitare l’internet delle cose: garantire la possibilità di disconnessione ai prodotti tecnologici acquistati (anche le auto), limitare il 5G agli usi necessari per chi li sceglie;
  • -limitare il capitale privato su spazio e nell’uso dei satelliti, limitare l’uso di droni e altri congegni a rischio di abuso (ad es: le nanotecnologie);
  • -garantire cellulari e tecnologia con batterie sostituibili, evitare l’obsolescenza programmata dei prodotti elettronici;
  • - mantenere la libertà dell’uso del denaro contante;

 

Questi punti sono disponibili in vari formati, con videoclip riassuntivo su:

Rimarchevole blog

https://www.3x1t.org

 

E sono stati elaborati da:
Francesca ‘dada’ Knorr (
Contro l’internet delle cose)
Michele Bottari (
Come sopravvivere all’era digitale)

Tengono inoltre conto del dibattito globale per la libertà del/dal digitale.

Le adesioni all’appello e la discussione saranno resocontati sui siti ed i blog aderenti all’iniziativa. Email: appelloxdigitaleATprotonmail.com

No al biodigestore in terre di conquista

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Il comitato ‘A difesa del territorio’ (1.439 iscritti), in collaborazione con i comuni di Terre Roveresche, Mondavio e Fratte Rosa ha organizzato una manifestazione pubblica a Fano, già autorizzata dalla Questura, che si terrà il 20 luglio.
“No al biodigestore di Terre Roveresche; nessuno calpesti i nostri diritti’. Saremo a Fano mercoledì della prossima settimana, con inizio della manifestazione alle 18,30 al Pincio. Da lì, muoveremo verso Piazza XX Settembre, con striscioni e scandendo slogan. Con noi ci saranno i sindaci Antonio Sebastianelli di Terre Roveresche, Mirco Zenobi di Mondavio e Alessandro Avaltroni di Fratte Rosa; oltre ai rappresentanti delle associazioni di categoria Copagri, Cia, Coldiretti e Confagricoltura e di quasi tutte le associazioni di Terre Roveresche”.

per capire di più vai alla pagina FB del comitato A difesa del territorio

Virus contro Costituzione 1 a zero?…la questione di Terre Roveresche.

La cartografia del nuovo Comune di Terre Roveresche

Antefatto: nel gennaio di quest’anno il Sindaco di Terre Roveresche, comune di 5200 abitanti nato da una fusione di 4 Comuni effettuata nel 2017, pone alla Prefettura un Quesito sulla legittimità dello spostamento dei cittadini dal Comune, in merito alle disposizioni del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 14 gennaio, norme temporanee volte a bloccare la diffusione del Covid-19: il DPCM ribadisce infatti la possibilità, per i cittadini di Comuni inferiori ai 5000 abitanti, di spostarsi anche se in zona arancio, fuori del proprio comune entro un raggio di ben 30 chilometri.
Il merito: il Sindaco interveniva per ovviare non solo alla grave situazione di isolamento che potrebbe causarsi per i cittadini, qualora la norma del divieto di spostamento dal territorio comunale potesse essere applicata (rientro in zona arancio). La fusione dei Comuni, infatti, ha delimitato un territorio di oltre 70 chilometri quadrati, con una densità

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IL RISCALDAMENTO DEGLI OCEANI STA ACCELERANDO PIU’ DI QUANTO SI PENSASSE

Quasi tutto il calore in eccesso della Terra (93%) viene assorbito dagli oceani ,  questo porta all’espansione termica delle acque; l’espansione termica delle acque insieme allo scioglimento dei ghiacci continentali porta all’aumento del livello dei mari. “I dati sulla temperatura degli oceani mostrano che il (loro) riscaldamento sta accelerando di più di quanto pensavamo”. Il link per leggere l’articolo integrale è in fondo questa brevissima sintesi.

Argo è un sistema globale di dispositivi che effettuano misurazione di temperatura, pressione, profondità, conduttività delle acque oceaniche; è  una rete di più di 3900 sonde sparse in tutti gli oceani  fin dai primi anni 2000, galleggiano a circa 1000 metri di profondità, ogni dieci giorni scendono ad una profondità di 2000 metri per poi risalire alla superficie, da qui inviano a satelliti i dati raccolti, poi scendono di nuovo ad una profondità di 1000 metri. Dallo studio pubblicato sulla rivista scientifica Science risulta che nel periodo 1991 – 2010

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-Una domanda al Forum provinciale per i Beni Comuni sul concetto di sussidiarietà e di partecipazione.

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Dopo le critiche del sindaco di Colli al Metauro al progetto, attuato coi piccoli Comuni, di Fondazione per la gestione di varie ed urgenti necessità socio-sanitarie sul territorio, giungono le 5 domande del “Forum provinciale per i Beni Comuni”. Singolare che un Sindaco che ha guidato una coalizione di centro-destra a Fano, venga emulato da esponenti della sinistra fanese e pesarese su quesiti centrati su una presunta mancanza di assetto partecipativo della Fondazione. Ciò, purtroppo, non testimonia la buona fede. Anzi.
Innanzitutto, verrebbe da dire, da che pulpito viene la predica: il sindaco Aguzzi, che ha sempre agito “a traino” sulla questione Ospedale di Fano, espertissimo poi in dichiarazioni mediatiche, ed il Forum per i Beni comuni, guscio vuoto “ad memoriam” della bella esperienza del Referendum sull’acqua pubblica, composto da 9 persone che rappresentano con questo comunicato stampa solo se stesse.
La soluzione per Aguzzi è stata defilarsi dall’esperimento Fondazione, non avendo “garanzie” in merito ad un

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Trivelle in Adriatico: mobilitiamoci, di nuovo.

Non sono bastati un referendum regionale e una raccolta di firme nazionale per fermare la corsa agli idrocarburi in Adriatico…rilanciamo la notizia della nuova mobilitazione dei cittadini sulle coste.

BARI – Trivelle nel mare Adriatico: domenica 8 aprile otto flash-mob saranno messi in atto dagli attivisti di diverse associazioni in cinque regioni adriatiche, Emilia Romagna, Marche, Abruzzo, Molise e Puglia. L’iniziativa – informa una nota – è stata decisa “per dire no alla deriva petrolifera e ai progetti di prospezione con air gun” approvati dal ministero dell’Ambiente e in via di autorizzazione definitiva da parte del Ministero dello Sviluppo Economico.
Gli ambientalisti, dopo l’esito sfavorevole dei ricorsi al Consiglio di Stato, rilanciano quindi la lotta con un evento che si terrà in contemporanea in Emilia Romagna, Marche, Abruzzo, Molise e Puglia con appuntamenti a Rimini, Ancona, S.Benedetto del Tronto, Giulianova, Pescara, Vasto, Termoli e Bari. L’air gun – viene evidenziato – “è una tecnica di ricerca di

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Plastica: Ultrapasticci sugli ultraleggeri.

Il “presunto divieto di riutilizzo” nella lettera del Ministero alla GDO, basato su motivazioni “sanitarie”, ha scatenato una polemica che poteva essere evitata.

Rileviamo anzitutto con soddisfazione come il tema abbia scalato le classifiche degli interessi dell’opinione pubblica. Anche se il dibattito ha sofferto di alcune distorsioni sul merito della Legge e sui suoi effetti, l’attenzione generatasi ha consentito, per una volta, di mettere il tema ambientale e quelli collegati in cima all’agenda politica, stimolando riflessioni da parte dell’opinione pubblica sul problema della plastica, dei danni da essa provocati, della sua prevenzione e delle alternative.
Riconosciamo che la Legge intendesse costituire una estensione ai sacchetti ultraleggeri delle previsioni già a suo tempo adottate, e con successo, per gli shopper, allo scopo di:

estendere i principi di riduzione del ricorso alla plastica tradizionale ad altri ambiti, contigui, di intervento;
evitare fenomeni di elusione delle precedenti disposizioni, quali l’uso come shopper dei sacchetti in plastica tradizionale, codificati come “per uso

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-Accentrare è poco …sano. Ovvero: perché le Marche non hanno un Assessore alla sanità?

Nel giugno 2015, il Presidente della Regione Marche dichiarava: “Il ruolo diretto del Presidente della Regione nella Sanità ha lo scopo di dare alla comunità un segnale ben preciso di presa in carico della responsabilità. Si tratta di una scelta temporanea – ha spiegato – per impostare il lavoro e arrivare a determinati parametri di stabilità sia per quanto riguarda i servizi diffusi che la riduzione delle liste d’attesa”.
Situazione a dir poco imbarazzante quella di Regione Marche, che delega al Presidente, già impegnato nei suoi molteplici ruoli istituzionali e con altre deleghe, la politica e la programmazione sanitaria. La sanità è la seconda realtà economica di un Paese, dopo quella alimentare, e certo questo come vedremo, è un ruolo anomalo.
Partiamo dalla prima frase del Presidente Ceriscioli, quella “stabilità per i servizi (sanitari) diffusi” come obiettivo da raggiungere. Facciamo notare come è dal 2014 che il Piano sanitario regionale è in attesa di essere riscritto alla

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Appello ai candidati, le adesioni ad oggi:

Atto di impegno dei candidati sindaco sull’Ambiente: il Coordinamento dei comitati riceve le prime adesioni.

Sono i candidati a sindaco Antonio Sebastianelli, per “Terre Roveresche”, e Stefano Aguzzi, per “Colli al Metauro”, i primi ad aderire all’Atto di impegno proposto dal coordinamento al fine di sensibilizzare e di ottenere garanzie sulla tutela dell’ambiente, della salute, e sulla prevenzione delle nocività ambientali.
L’Atto di impegno, diffuso online e inviato ai candidati, intende porre i puntini sulle ’ i ‘ rispetto alle politiche per la gestione pubblica delle risorse naturali (in primis l’acqua), la gestione dei rifiuti e la produzione di energia pulita.
L’Atto richiede ai candidati l’impegno a garantire la massima partecipazione popolare alle procedure nell’ambito dei procedimenti di VAS, VIA, AIA, attraverso lo strumento delle Conferenze di servizi, l’impegno a far applicare ed applicare il “principio di concertazione” a tutti i procedimenti autorizzativi, provvedendo in primo luogo a garantire l’informazione e la partecipazione dei cittadini ai processi decisionali.

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-Per un Atto di impegno dei candidati a Sindaco dei nuovi Comuni

Atto di impegno dei candidati a Sindaco del nuovo Comune “Terre Roveresche” e del nuovo Comune “Colli al Metauro”: ambiente e partecipazione dei cittadini.

Gentili candidati, come forse saprete il Coordinamento dei comitati ha costituito negli scorsi anni un punto di incontro di tante realtà locali e cittadini in attività per la salvaguardia dell’ecosistema di alcune zone a rischio, e per il focus sul rapporto tra salute dei cittadini e nocività ambientali. Per questo anche oggi proponiamo ai candidati sindaci e a tutti i rappresentanti in lista per la prossima tornata elettorale locale un Atto di impegno che metta al centro dell’attenzione questi temi, e li associ all’imprescindibile laboratorio di democrazia che ci auguriamo si attui all’interno di queste nuove realtà amministrative: il lavoro per rendere gli abitanti cittadini e non sudditi.
Per questo chiediamo ai candidati di esprimersi pubblicamente, in modo da rendere noto il loro impegno a:

Perseguire la tutela ambientale e delle risorse naturali. Ciò

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