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Bilancio provinciale: quel che la neve NON copre

Note sulla relazione del Collegio dei Revisori “Parere dell’Organo di revisione sulla proposta di bilancio 2012” (verbale n°7 del 12 aprile 2012) e sulla Deliberazione 74/2012 (Bilancio di esercizio 2012).

Riteniamo opportuno, in questo clima da panico della bancarotta creato ad arte nella propedeutica alla decisione consiliare della Provincia di vendere gran parte delle sue quote di Marche multiservizi, indicare a tutti i cittadini i DATI REALI, in modo che ognuno possa trarne le sue conclusioni.

Partiamo dalla relazione dei Revisori, che prende in esame sia i dati del Bilancio di previsione 2012, sia i dati relativi alla gestione dell’esercizio 2011 e valuta le stime effettuate per il Bilancio pluriennale 2012-2014. E’ possibile quindi farsi una opinione sulla solidità della situazione economica della Provincia al di là delle cifre offerte ai media in questi giorni, prendendo poi in esame la Delibera 74/2012 sul Bilancio di esercizio e confrontando i dati, per verificare se in realtà la scelta della vendita delle quote di Mms sia non dettata da necessità economiche imprescindibili ma assenza di programmazione alternativa e da forti volontà politiche.

DOVE I CONTI TORNANO

Complessivamente l’organo di revisione esprimeva un parere positivo di approvazione delle sintesi dei dati finanziari di previsione del 2012 sia per le Entrate che per le Spese (di tipo corrente e in conto capitale). In particolare veniva certificato il rispetto del principio di equilibrio finanziario dell’Ente e della correttezza nella rappresentazione dei dati forniti.

Dal “Quadro generale riassuntivo 2012”, pag 7, si apprende che l’Ente era in grado di sostenere tutte le voci di spesa previste ricorrendo alle proprie fonti di Entrata senza ricorrere all’accensione di nuovi prestiti, nonostante la diminuzione dei Trasferimenti da Stato e Regione.

In particolare questa valutazione positiva è rafforzata dalle seguenti considerazioni che allontanano scenari di allarmismo circa il destino finanziario della Provincia e rendono poco credibile la minaccia di un possibile commissariamento dell’Ente.

-          dalla sezione “Indebitamento”, pag 30-31, emerge chiaramente un andamento migliorativo della situazione debitoria dell’Ente sia per la quota capitale che per i flussi di interessi debitori conseguenti. Tale andamento è confermato anche dal Bilancio pluriennale 2012-2014. Nel 2012 il livello degli interessi passivi sarà infatti di circa 3,4 ML, pari al 3,84% delle Entrate Correnti, e quindi ben lontano dal tetto massimo indicato dalla legge pari all’8% Questo trend risulta ancora migliore per i due anni successivi. Il volume complessivo del debito diminuirà fortemente grazie al rimborso previsto dei prestiti esistenti e alla mancata accensione di nuovi finanziamenti. Dai 108,2 ML del 2011 si passerà a circa 100 ML nel 2012 e per il 2014 è prevista un’ulteriore riduzione a circa 67 ML

-          dalla sezione “Entrate Tributarie”, pag 19, si apprende che la diminuzione del volume di imposte a disposizione dell’Ente, dovuto al venire meno della sua compartecipazione al gettito IRPEF e all’eliminazione dell’addizionale sui consumi elettrici, è largamente compensato dall’istituzione del nuovo “Fondo sperimentale di riequilibrio” il cui riparto fra le provincie italiane assegnava a Pesaro la cifra di 12,3 ML per il 2012

-          dalla sezione “Oneri Straordinari gestione corrente”, pag 28, si apprende che è stata già preventivata una specifica voce di costo “Spesa straordinaria emergenza neve Febbraio 2012” per un importo di circa 4 ML. L’onere conseguente a questo evento eccezionale non costituisce quindi una variabile fuori controllo nel quadro dei dati previsionali 2012 ma, al contrario, un elemento di spesa già stimato che l’Organo dei revisori ha pienamente valutato per determinare il suo giudizio positivo circa l’approvazione del bilancio.

-          Infine le “Osservazioni” conclusive della Relazione, pag 38, mettono chiaramente in evidenza che sono da ritenersi attendibili le entrate previste, a copertura delle spese, anche in relazione ai vincoli disposti per il rispetto del patto di stabilità interno e delle norme relative al concorso degli enti locali alla realizzazione degli obiettivi di finanza pubblica.

DOVE I CONTI NON TORNANO

Le seguenti considerazioni, successive al quadro finanziario sopra delineato, si basano invece sulla Deliberazione n. 74/2012 avente per oggetto la “Ricognizione sullo stato di attuazione dei programmi e di verifica sull’equilibrio di Bilancio per l’esercizio 2012”. In sintesi il documento aggiunge, rispetto ai dati previsionali dichiarati a marzo 2012, nuovi elementi che determinano una situazione di potenziale squilibrio e quindi la necessità urgente di adottare specifiche misure correttive indicate e quindi deliberate nel corso della stessa seduta dal Consiglio Provinciale.

Dalle informazioni a verbale si evince che lo scenario rassicurante di Equilibrio Finanziario prospettato a marzo 2012 nella Relazione del Collegio dei Revisori, “Parere dell’Organo di revisione sulla proposta di bilancio 2012” (verbale n°7 del 12 aprile 2012), sarebbe stato stravolto da eventi inattesi tali da rendere verosimile l’ipotesi di “bancarotta” della Provincia e quindi improrogabili alcune azioni di recupero fra le quali si evidenzia la vendita parziale delle quote di Marche Multiservizi SpA. Per maggiore sicurezza, vendita preventivamente autorizzata con delibera di Consiglio n.73.

Dal verbale della delibera n.74, circa le nuove minacce e i rimedi creativi, ci sembra opportuno puntualizzare:

-          l’unico vero dato nuovo, rispetto al quadro di equilibrio indicato a febbraio, è il taglio di circa 4,4 ML del Fondo Sperimentale di Riequilibrio disposto con il D.L. 95/2012 a luglio (Bondi). Dal prospetto delle previsioni di recupero contenuto nella Delibera risulta evidente che questa minore disponibilità avrebbe potuto trovare copertura già con le manovre di “maggiori entrate previste” e “minori spese previste” indicate, senza procedere con la vendita delle quote nella società Marche Multiservizi SpA.

-          la seconda ragione del peggioramento dei conti sarebbe il venire meno della modalità di copertura delle spese conseguenti all’emergenza neve, circa 4,2 ML, già stabilita a febbraio con l’utilizzo di una plusvalenza finanziaria, di circa 3,7 ML, derivante da alienazioni. Dal verbale si apprende che la causa di questa mancata fonte di finanziamento sarebbe “..l’andamento incerto delle alienazioni programmate..”. MA non viene spiegato se questa somma sarà disponibile successivamente o comunque recuperabile con una più avveduta programmazione delle alienazioni stesse magari nel corso dell’esercizio stesso.

In totale, tra taglio Bondi, fondi Neve mancanti e minori entrate (ad esempio IPT e RCA auto) la Provincia dichiara uno squilibrio di circa 8 milioni di euro, ma si tratta però di una ipotesi “in progress” da vagliare anche tenendo conto dei fondi Regionali.

Non solo, altri provvedimenti potevano essere studiati nel tempo in caso di effettivo ammanco, invece, guarda caso, si mettono in opera scelte che fanno sì che il deficit si stabilizzi a 3.418.185 euro, guarda caso proprio la cifra che si intende ottenere con la vendita delle quote di Marche multi servizi.
Non è fuori luogo dire che quando il cacio cade sui maccheroni di solito non è perché il cuoco è inciampato.

-          il verbale della deliberazione non fornisce quindi informazioni circa eventuali altre azioni di rimedio che l’Ente avrebbe potuto mettere in campo sia nei confronti della Regione, a fronte del paventato mancato trasferimento di fondi, sia nei confronti delle controparti bancarie, per avviare una giustificata rinegoziazione dei piani di rimborso del capitale tenendo conto che nell’arco di tempo 2012-2014 è stato già preventivato come sostenibile un rientro di circa 30 ML !!!

-          infine nel verbale, che intende chiarire le cause dell’inatteso squilibrio finanziario dell’Ente, sorprende la totale mancanza di informazioni sui due contratti di finanza derivata, stipulati con le banche Nomura e Dexia Crediop, nonostante le pesanti perdite che stanno generando a carico dell’Ente e senza nessun beneficio evidente per la collettività.

-          I due prodotti di finanza derivata hanno entrambi per oggetto l’andamento delle curve dei tassi e sono stati conclusi con due diverse istituzioni finanziarie. Il primo, stipulato con Dexia Crediop nel 2005, terminerà nel 2025 e al 31/12/2011 aveva un valore negativo di mercato pari a circa 2,7 ML. Il secondo, stipulato con Nomura nel 2004, terminerà nel 2030 e sempre al 31/12/2011 aveva un valore negativo di mercato di circa 1,6 ML. Ciò significa che se l’Ente avesse voluto liberarsi definitivamente dagli obblighi derivanti da questi due contratti avrebbe dovuto pagare alle due banche un importo complessivo di circa 4,3 ML. Ma quali sono questi obblighi? I due prodotti prevedono ogni semestre il pagamento di un differenziale basato sull’andamento dei tassi che, ad oggi, è fortemente sfavorevole per la posizione della Provincia. Come già si apprendeva dalla sezione “strumenti finanziari anche derivati”, pag 38, del documento dei revisori, nel 2012 l’Ente dovrà pagare un importo complessivo di circa 650.000 euro. In aggiunta, nella Relazione, si prevedeva che nel 2013-14 tale andamento sfavorevole si sarebbe protratto determinando un ulteriore esborso complessivo di circa 1,2 ML. E’ evidente che i due contratti rappresentano per l’equilibrio finanziario della Provincia delle mine vaganti che hanno già prodotto notevoli danni ma che potrebbero provocare effetti ancora peggiori nei prossimi 20 anni. Bonificare i conti da queste due minacce sarebbe costato all’Ente , come detto, circa 4,2 ML (esattamente quanto liberare le strade dalla grande bufera di neve di febbraio…).

-          Nella Relazione dei revisori non si fa alcun cenno alle ragioni economiche che hanno portato alla decisione di stipulare questi due contratti e ai “benefici” che sono attesi dal loro mantenimento nel portafoglio dell’Ente. Nella Relazione è riportata invece una postilla, di difficile interpretazione, che recita”… L’Ente non ha al momento previsto per l’anno 2012 ipotesi di estinzione anticipata ovvero di ristrutturazione: sono però in corso colloqui con entrambe le controparti per valutare – alla luce dei recenti orientamenti giurisprudenziali, peraltro non univoci – eventuali soluzioni per interventi sui contratti, anche di natura transattiva..”.

-          A tale riguardo richiamiamo l’attenzione sull’ulteriore forte peggioramento delle condizioni, già sfavorevoli a febbraio 2012, dovute alla drastica diminuzione delle curve dei tassi Euribor di riferimento per il calcolo dei differenziali da regolare semestralmente. Sarebbe di assoluta urgenza un aggiornamento delle stime di perdita contenute nella Relazione dei Revisori basate sui dati di mercato risalenti al 31/12/2011. Segnaliamo infatti che nel frattempo l’andamento avverso dei tassi potrebbe avere determinato anche un raddoppio dell’importo necessario per l’estinzione anticipata dei due contratti, passando così da circa 4 ML a quasi 10 ML. Certamente l’importo dei differenziali da pagare stimati fino al 2014 è già fortemente aumentato e l’Ente dovrebbe darne un’immediata comunicazione.

Altra questione riguarda invece l’assenza nella Relazione dei revisori di un’informativa completa e affidabile circa il valore e gli utili provenienti dalla partecipazione nella società Marche Multiservizi del Gruppo Hera.

Con riguardo alla seconda questione, si evidenzia che dalla Relazione dei revisori non è possibile ottenere alcuna informazione circa la quota di partecipazione del 5,88% della Provincia nella società Marche Multiservizi SpA del Gruppo Hera. Nella sezione “Organismi Partecipati”, pag 29, sono prese in considerazione solo le società totalmente partecipate o le società partecipate che negli ultimi tre esercizi hanno registrato perdite. Per Marche Multiservizi non è riportato alcun commento sul valore finanziario della quota di partecipazione detenuta dalla Provincia. Trattandosi del bilancio di un Ente pubblico, sarebbe stato interessante un parere sulle motivazioni che avevano guidato verso l’acquisto della quota di partecipazione in termini di valore strategico nell’economia dei servizi erogati e di valore sociale per la collettività. Informazioni particolarmente importanti in uno scenario di possibile vendita della partecipazione stessa. Tanto più che nelle recenti dichiarazioni della maggioranza consiliare si rassicurano i cittadini sul “mantenimento” in mano pubblica di Mms, senza dar conto invece che la frammentazione della proprietà pubblica oltre che la diminuzione percentuale, metterà del tutto a rischio, da subito, l’equilibrio con le quote private, già precario ai vertici dell’azienda, per il quale, a meno che i cittadini non ESIGANO subito la tutela del loro interesse, si apre quindi una prospettiva di sfruttamento del bene, senza tutela degli interessi sociali, ancora più buia di quella attuale, che vede già, nel silenzio di Aato, venir meno con la spartizione annuale dei dividendi i necessari reinvestimenti nel servizio idrico per il bene comune.

Francesca Palazzi Arduini

Coordinamento per la difesa delle valli del Metauro, Cesano e Candigliano./ Ottobre 2012. http://www.comitatinrete.it

leggi documenti:
Nota revisori  RelazioneRevisoriBilancio2012
Atto delibera atto dlibera

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