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Il METAURO che non c’è più…


I Cantori del Metauro prendono atto con soddisfazione dell’esito del referendum che ha sancito come gli Italiani siano contratri alla privatizzazione della gestione dell’acqua ritenendola bene comune e basta !

 Dovremmo festeggiare questa vittoria epocale, ma noi, nella Valle del Basso Metauro, abbiamo poco da rallegrarci dato che la gestione dell’acqua del Fiume Metauro è paradossale.

 Le acque correnti del Fiume, nella bassa valle, SONO STATE ESPROPRIATE dall’attuale Marche Multiservizi spa di Pesaro e dall’Aset din Fano, rispettivamente negli anni ’70 ed ’80. Tutto cio’ in attesa che la Regione Marche realizzasse il piano regolatore degli acquedotti.

 IL PIANO DEVE ESSERE ANCORA REDATTO.

 Intanto le citta’ di Fano e Pesaro ci rubano 600 litri/secondo, quando la portata del Metauro, nei mesi estivi, non supera i 400 l/sec..La carenza viene fornita dall’ENEL, con rilasci dai suoi bacini.

 La morale della storia è che, negli ultimi 20Km del Metauro, le poche acque che vediamo appena scorrere sono, per lo piu’, acque reflue provenienti dai depuratori, che, peraltro, sicuramente non sono a norma e non depurano piu’.

 La citta’ di Pesaro non ha il diritto di rubare l’acqua del Metauro, essendo ubicata al di fuori del bacino idrico del Metauro, e la città di Fano potrebbe benissimo attingere acqua potabile dai numerosi bacini delle ex-attivita’ estrattive del suo territorio.

 Ma quello che è piu’ paradossale è che le Comunità, che si trovano entro il bacino idrografico del Basso Metauro, si dissetano con acqua, ceduta senza oneri a Marche Multioservizi, e la ricomprano, dalla stessa, a caro prezzo. Gli utili di questo “affare” vanno, per la quasi totalita’, al Comune di Pesaro, ed ad Hera spa, socio di maggioranza relativa di Marche Multiservizi.

 HERA spa E’ DI BOLOGNA.

 Ci si potrebbe chiedere chi è a capo di questo ingranaggio assurdo : è l’AATO della provincia di Pesaro ed Urbino, l’autorità che gestisce il ciclo delle acque dalla ricerca, alla gestione, alla depurazione.

 Noi riteniamo, al di là di cio’ che pensi e programmi l’AATO provinciale, che gli Amministratori ed i Sindaci dei nostri Comuni della Bassa valle del Metauro, non importa se di destra o di sinistra, debbano alzare la testa e si liberino di questa suddittanza agli interessi di Pesaro e Fano.

  Li invitiamo quindi a riappropiarsi di quel bene comune che spetta alle loro comunità.

 Solo allora potremmo dire di aver vinto il referendum, sull’acqua pubblica e di tessere le lodi di quei Sindaci che saranno capaci di tutelare gli interessi dei loro amministrati e non solo di quelli che tirano i fili per fare affarri d’oro, e senza rischi, alla nostre spalle.

 I CANTORI DEL METAURO

 IL Presidente
Giampaolo Baldelli

email :  gliamicidiasdrubale@libero.it

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