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Referendum: votiamo sì


Lo scorso gennaio la Corte Costituzionale si è pronunciata sull’ammissibilità dei referendum abrogativi inerenti la questione della difesa dell’acqua pubblica, contro il ritorno allo sciagurato nucleare, e quello sul legittimo impedimento.
Precisamente, riguardo la gestione dell’acqua sono stati ammessi due dei quesiti abrogativi proposti dal Forum dei movimenti dell’acqua contro la privatizzazione del servizio idrico. Votando SI ai quesiti si disporrà l’abrogazione di due norme che altrimenti porterebbero alla privatizzazione del servizio pubblico a scapito dell’interesse delle collettività. Col primo SI’ verrà abrogato l’art. 23 bis della legge 133/2008 relativa alla privatizzazione dei servizi pubblici di rilevanza economica, con l’altro SI verrà abrogato l’art.154 del Decreto legislativo 152/2006 che disponeva che le tariffe fossero “adeguate” ai capitali investiti dai privati.
Il governo, non pago di aver rifiutato l’election day confidando di poter scongiurare il realizzarsi del quorum referendario, sperperando centinaia di milioni di euro in violazione del precetto costituzionale di imparzialità e buona amministrazione, sta cercando con ogni mezzo di ostacolare il legittimo esercizio del pronunciamento popolare richiesto da oltre due milioni di cittadini che hanno firmato per i referendum.
Così col recente Decreto “Sviluppo” arriva l’ennesima trovata per cercare di depotenziare i referendum per l’acqua pubblica: l’istituzione dell’Agenzia di vigilanza sulle risorse idriche,
un’authority per l’acqua, con cui il governo cerca di affossare i due quesiti. L’ennesima farsa, come scrive il Comitato referendario, dato che non è chiaro cosa potrà regolare questa autorità visto che il decreto Ronchi, oggetto del referendum, stabilisce che le società a capitale pubblico debbono cedere il 40% delle azioni entro il 31 dicembre di quest’anno ai privati che sempre per legge avranno il 7% di profitti garantiti e che le gare d’appalto garantiranno a chi vince il monopolio sulla gestione del servizio idrico per un lungo periodo. Tutto ciò naturalmente verrà meno, come ci auguriamo, in caso di vittoria di Sì ai referendum il 12 e 13 Giugno prossimo.
INVITIAMO PERCIO’ tutti i cittadini e le cittadine a sostenere i referendum, ad appoggiare la campagna del Forum nazionale dei movimenti per l’acqua, per far sì che il referendum raggiunga il quorum, nonostante l’evidente campagna di disinformazione e il boicottaggio delle reti televisive.
Diffondete i comunicati del Forum, esponete le bandiere “Due sì per l’acqua bene comune”, invitate amici e conoscenti ad andare a votare Si’, difendiamo i tredicimila acquedotti italiani che rischiano di diventare “cosa loro”.

Coordinamento dei comitati per la difesa delle valli del Metauro, Cesano e Candigliano
http://www.comitatinrete.it

Alleghiamo:
-il link al sito del forum con la spiegazione dei due quesiti http://www.acquabenecomune.org/raccoltafirme/index.php?option=com_content&view=category&layout=blog&id=34&Itemid=53
- su www.alegaeta.tumblr.com è possibile vedere il documentario Speciale TG1 “H2ORO Acqua pubblica o acqua privata?” del 03/06/2007 oltre allo spot della campagna referendaria fatto da Astrid Lima, e un filmato andato in onda il 4 marzo 2011 su Tv7 (RaiUno) che racconta la grave situazione che si vive in quel centinaio di comuni italiani (la maggior parte sono tra Lazio e Toscana) dove si beve acqua con una concentrazione di arsenico superiore ai limiti di legge
- il bellissimo cartone animato che racconta la lotta per l’acqua pubblica svolta dalle popolazioni boliviane http://www.youtube.com/watch?v=xLdf8YS0Tww

REFERENTI territoriali per il referendum: Francesco Veterani wetooo@gmail.com Tel. 346 6737500, Tel. 333 2547323 (fra le 13:00 e le 14:00 e dopo le 19:00); Michele Gili micjill@yahoo.it Tel. 339 3636543.

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